Oggi celebriamo la Giornata Internazionale della Terra
La Giornata Internazionale della Terra oggi compie 47 anni dalla sua istituzione. Già negli anni ‘60 iniziava ad avvertirsi la necessità di tutelare il nostro pianeta, di abbandonare le energie prodotte da combustibili fossili e di intraprendere un percorso rispettoso del pianeta. Al culmine degli anni ’60 la fuoriuscita di petrolio da un pozzo della California ha determinato un disastro ambientale decretando definitivamente l’insorgere di movimenti di protesta contro la devastazione ambientale. Così, l’allora senatore Nelson, stabilì un principio universale per il quale “Tutte le persone, a prescindere dall’etnia, dal sesso, dal proprio reddito o provenienza geografica, hanno il diritto ad un ambiente sano, equilibrato e sostenibile”.
Sulla base di tale principio il 22 aprile 1970, milioni di cittadini americani manifestarono in difesa della Terra.
Da quel giorno sono passati 47 anni e tanti di noi ancora si mobilitano per contribuire a tutelare questo pianeta e con esso la nostra stessa vita. Ci sono grandi tematiche ancora aperte: l’uso del glifosato, gli OGM, la deforestazione legata alla coltivazione delle palme da olio e così via. Oggi, però, voglio celebrare questa giornata internazionale della Terra con una dose di ottimismo e ricordare alcuni dei piccoli progetti che in Italia sono sorti in questi anni e che ci dicono che il cambiamento è già in corso. Sono piccole realtà che però ogni giorno ci ricordano il ruolo che ciascuno di noi ha nel percorso verso la tutela del nostro pianeta. Ad esempio, nel comune alpino di Reichersbeuern già dal 2014 è stato inaugurato un impianto a biogas alimentato essenzialmente da letame equino provenienti da maneggi dislocati in quella zona. L’ obiettivo è quello di rendere queste comunità completamente indipendenti dalle fonti fossili per i settori della mobilità, dell’energia elettrica e termica entro il 2035.
A Bari nel 2016 è stata inaugurata la prima Velostazione del Sud Italia nell’ambito del progetto Ecosistema Bici che permette ai pendolari di recarsi in stazione in bici in sostituzione all’auto.
A Casalmaggiore, cittadina di 15.000 abitanti in provincia di Cremona, è stata creata la Tangenziale dei bambini: 2 km di pista pedonale e ciclabile con 9 uscite verso i punti più importanti della città che permette ai bambini di spostarsi in sicurezza per recarsi a scuola incentivando la mobilità pedonale o ciclabile.
In Toscana alcune aziende agricole Biologiche di oliveti hanno iniziato ad utilizzare la sansa prodotta dalla semitura delle olive e dalla produzione dell’olio come nutriente del terreno. Questo ha permesso di evitare la produzione di residui chimici e il riutilizzo di un sottoprodotto.
Questi sono alcuni dei piccoli o grandi progetti attivati in questi anni che ci permettono di sperare per il futuro. Ormai nessuno riesce più a negare l’evidente necessità di invertire la rotta a tanti stanno già contribuendo all’inversione.
Buona Giornata Internazionale della Terra a tutti!
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Libera Terra: aziende agricole Bio sulle terre confiscate alla mafia
Ciò che rende ancor più affascinante il mondo del biologico, oltre all’elevata qualità del cibo che ne deriva, sono le storie dei produttori che con estrema difficoltà scelgono di lavorare quotidianamente in vista di un obiettivo alto. Tanti dei produttori che in questi anni abbiamo incontrato sono persone che hanno deciso di stravolgere la propria vita magari a causa di un evento improvviso o del desiderio di avvicinarsi alla natura, di vivere in armonia con la terra, di perseguire il fine del bene comune. Ognuno di loro ha scelto e ha deciso di intraprendere il percorso in salita verso la realizzazione del proprio progetto. Tanti ci hanno raccontato delle difficoltà e dei momenti in cui pensavano di non farcela. Tra le esperienze più forti ritroviamo quelle delle cooperative di Libera Terra, associazione Italiana che lavora costantemente alla valorizzazione di territori interessati dalle mafie partendo dal recupero sociale e produttivo dei luoghi confiscati. Sono tante le cooperative e le aziende agricole sorte su questo valore e tante realizzano anche inserimenti lavorativi di persone interessate da difficoltà specifiche. Quanti benefici apportano alla nostra società realtà produttive di questo tipo? Prodotti agricoli di eccellenza, nuova vita per luoghi di morte, inserimenti lavorativi di persone in condizione di difficoltà, sensibilizzazione sulle tematiche di lotta alla mafia e uscita dall’emarginazione di territori fortemente colpiti. Queste sono realtà che ogni giorno ci parlano di un’economia diversa, che non dimentica l’altro ma lo include conseguendo comunque un profitto. Queste aziende agricole ci ricordano ogni giorno che per rendere una realtà produttiva non è necessario distruggere un territorio, inquinarlo, sfruttarlo.
E’ per tutte queste ragioni che sul nostro sito trovare i Paccheri e le Caserecce Libera terra, entrambe Bio e trafilate al Bronzo.
I Paccheri sono prodotti col miglior grano duro raccolto sui terreni confiscati alla camorra. Sono lavorati secondo la tradizione dei Maestri Pastai di Gragnano. Questa pasta è dedicata a Don Peppe Diana il sacerdote ucciso nella sua chiesa il 19 marzo 1994 a Casal di Principe, per non aver mai chinato la testa contro la violenza e l’arroganza della Camorra.
Per la produzione delle Caserecce Libera Terra recupera la secolare tradizione della produzione di pasta nella città di Corleone, valorizzando l’esperienza dei maestri pastai della Cooperativa Rinascita Corleonese.
La pregiata semola, dopo essere stata impastata, viene trafilata al bronzo ed essiccata lentamente in celle statiche, preservando le straordinarie caratteristiche organolettiche delle migliori selezioni di grano duro.
Seguendo il link trovate la ricetta dei Paccheri Libera Terra ripieni di crema di Baccalà su letto ci fonduta di Parmigiano Reggiano. Potrebbe essere un’idea per il vostro pranzo di Pasqua.
Un’idea BUONA IN TUTTI I SENSI!
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Risotto ai funghi Champignon versione vegan con funghi essiccati e polvere di fungo
Spesso mi capita di sentire che i funghi champignon sono privi di sapore e che richiedono l’aggiunta di burro, panna o formaggio per ottenere un piatto gustoso. Sicuramente questi risultano meno preziosi e saporiti di altri funghi come ad esempio i porcini o i cardoncelli pugliesi ma, se essiccati, acquistano profumo e sapore. Tutti gli amici che hanno deciso di provarli hanno confermato l’acquisto perché soddisfatti del risultato. Così saporiti per la preparazione dei risotti che permettono di evitare anche la mantecatura con burro e formaggio. Vi proponiamo una versione vegan del risotto che a noi piace molto.
Ricetta Risotto ai funghi Champignon
Ingredienti per 4 persone
- 360 gr di riso vialone nano
- 30 gr di Champignon essiccati a fette
- 1 cipolla dorata
- buccia grattuggiata di 1/4 di limone bio
- polvere di fungo, sale e pepe q.b.
Per il Brodo vegetale
- 2 l di acqua
- 1 carota
- 1 patate
- 1 costa di sedano
- 2 pomodori ciliegina
- 1 spicchio di aglio
- 1 ciuffo di prezzemolo
Preparazione
Inserire le verdure appositamente pulite e lavate in 2 litri di acqua. Intanto che cuoce il brodo mettere a bagno i funghi in 500 ml di acqua per 15 minuti. Sbucciare una cipolla e tagliarla finemente. Inserirla in una casseruola e farla appassire con due mestoli di brodo per 10 minuti. Aggiungere i funghi e il riso. Far tostare per 2-3 minuti e aggiungere il brodo un pò per volta sino a completa cottura del riso. Chi volesse rinfrescare la ricetta potrebbe aggiungerci una grattugiata di buccia di limone bio. Spolverare con pepe nero e insaporire con olio extravergine di oliva. Accompagnare il piatto con una piccola ciotola contenente due cucchiaini di polvere di champignon essiccati. Arricchirà la presentazione, renderà il piatto più saporito e eviterà l’aggiunta del formaggio!
Nel nostro sito, per la preparazione della ricett,a trovare il riso vialone nano bianco, i funghi Champignon essiccati a fette, la polvere di funghi Champignon. Tutto chiaramente Bio e Made in Italy.
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Come preparare il sale aromatizzato in casa?
Il sale aromatizzato potrebbe essere un’idea originale per arricchire le nostre tavole.
Della serie meno prodotti industriali ingeriamo e meglio è, cerchiamo di prepararlo a casa in modo da essere sicuri degli ingredienti. Questa è una possibilità di preparare qualcosa di semplice, originale e potenzialmente anche una valida idea regalo. Immaginate il figurone che faremmo se a tavola i nostri ospiti potessero scegliere tra 3 o 4 tipologie di sale? Magari il tutto condito con una presentazione interessante magari con piccoli vasetti in vetro o piccole ciotole a forma di cucchiaio. Interessante risulta anche la duplice funzione del sale e degli aromi: il sale viene reso profumato dagli agrumi o dalle erbe e queste ultime si conservano grazie alle proprietà del sale. Connubio perfetto!
Vi presentiamo tre idee che possono aiutarvi nella preparazione domestica ma, dopo aver appreso la tecnica, potrete sbizzarrire la vostra fantasia.
Sale aromatizzato al limone e timo
Ingredienti
- 2-3 cucchiai abbondanti di sale grosso integrale
- 1 limone biologico non trattato
- 1 cucchiaino di timo Bio
Preparazione
Lavare il limone, asciugarlo e prelevare la scorza aiutandosi con un pelapatate. Cerchiamo di tagliare la scorza molto sottile per evitare che rimanga la parte bianca che potrebbe dare un retrogusto più amaro.
Riporre nel robot da cucina il sale, la scorza di limone e il cucchiaino di timo.
Tritare il tutto sino fino ad ottenere un composto di granelli della grandezza del sale fino.
Riporre il tutto in un essiccatore a 40° per 2 ore oppure in forno 50° per 30 minuti.
Lasciare raffreddare.
Adesso non ci rimane che riempire i nostri vasetti!
Utilizzo
Noi lo utilizziamo per aromatizzare il risotto ai funghi Champignon ma è perfetto anche per la preparazione del pesce (per chi lo mangia ).
Sale aromatizzato al rosmarino
Ingredienti
- 2-3 cucchiai abbondanti di sale grosso integrale
- 1 cucchiaio di rosmarino Bio oppure 2 rametti
Preparazione
Come per il Sale aromatizzato al limone e timo.
Utilizzo
Perfetto per le Patate o in aggiunta alla zuppa di ceci!
Sale alle erbe aromatiche (per maggiori dettagli sui benefici clicca il link)
Ingredienti
- 200 gr di sale grosso integrale
- 1 cucchiaio di rosmarino Bio
- 1 cucchiaio di basilico Bio
- 1 cucchiaio di erba cipollina Bio
- 1 cucchiaio di prezzemolo Bio
- 1 cucchiaio di salvia Bio
- 1 spicchi di aglio (facoltativo) Bio
- 1 cucchiaio di timo Bio
Preparazione
Come per il Sale aromatizzato al limone e timo.
Utilizzo
Preparazione di polpette o hamburger vegetariani. Preparazione di carne (per chi la mangia ).
Fateci sapere com’è andata!
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Dieta e cancro: carni rosse conservate e tumore del tubo digerente
Dieta e cancro sembra ormai una relazione accertata eppure, allo stesso tempo, sembra che la pizza preferita dai bambini sia ancora con patatine fritte e wurstel. Ormai ovunque sono previsti menu bimbo composti proprio da alimenti come hamburger, wurstel, prosciutto cotto, etc e magari accompagnati da una bibita gasata e zuccherata. Il prezzo chiaramente è accessibile a tutti! Ma questo è davvero un menu bimbi o semplicemente un modo per tenerli a tavola tranquilli? E inoltre siamo proprio sicuri che questo sia il loro pasto preferito o siamo noi che ci siamo convinti di questo proponendolo a loro e rendendo poi il tutto un’abitudine? A questi interrogativi non può esserci una risposta certa e univoca ma ciò che sappiamo è che L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha inserito le carni rosse e lavorate fra le sostanze che possono causare il cancro. Già nel 2015, infatti, è stato pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet Oncology il risultato di un attento esame realizzato su oltre 800 studi epidemiologici di tutto il mondo aventi ad oggetto l’associazione fra carni rosse e insorgenza di cancro. In seguito a tale esame gli esperti hanno classificato come cancerogeni certi le carni rosse lavorate. La pubblicazione recita: “sulla base di sufficienti evidenze legano al tumore del colon le carni rosse lavorate ovvero quelle salate, essiccate, fermentate, affumicate, trattate con conservanti per migliorarne il sapore o la conservazione. Inoltre un legame è stato individuato anche con il tumore allo stomaco”.
E cosa succede se invece la carne rossa non è conservata ma fresca? Alimenti come la carne di maiale, la carne di cavallo, la carne di manzo e così via sono stati inseriti dalla stessa organizzazione nella classificazione dei probabili cancerogeni. La pubblicazione, infatti, riferisce che “i numerosi e rilevanti dati dimostrano un’associazione positiva fra carni rosse e soprattutto cancro al colon, ma anche tumori di pancreas e prostata”.
Questi dati evidenziano quindi una certa relazione tra Dieta e Cancro.
Abbiamo provato a capire cosa ne pensa a tal proposito l’Associazione Italiana Ricerca sul Cancro (Airc) e anche sul loro sito si legge “gli studi su salumi e insaccati hanno una qualità e un’ampiezza tale da farci dire con sicurezza che i salumi possono aumentare il rischio di ammalarsi, mentre che gli studi sulle carni rosse sono statisticamente meno forti e quindi ci permettono solo di dire che probabilmente l’associazione esiste”.
E se ne mangio meno? La stessa AIRC scrive che “Un consumo modesto di carni rosse non aumenta in modo sostanziale il rischio di ammalarsi di cancro del colon-retto in individui a basso rischio di partenza, ma è comunque associato a un maggior rischio di sviluppare diabete e malattie cardiovascolari.” Quindi ci sembra di capire che un consumo modesto ci lascia incerti sul cancro ma sicuramente più esposti a altre patologie gravi come il diabete e le malattie cardiovascolari.
La Dott.ssa Villarini, Biologa e specialista in scienza dell’alimentazione e autrice di “Prevenire i tumori mangiando con gusto” – libro consigliato da IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano – già nel 2009 scriveva “una delle conoscenze più consolidate su dieta e cancro è la relazione fra il consumo di carni rosse e conservate (salumi, wurstel, hamburger e simili) e tumori del tubo digerente”.
A questo punto credo che l’interrogativo sia d’obbligo: “Come mai anche nelle strutture ospedaliere e nei reparti oncologici somministrano ancora questo tipo di alimenti?” Assistendo ad un’intervista fatta qualche anno fa al Dott. Franco Berrino – Direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva, Istituto Nazionale Tumori di Milano – nella quale fu posto lo stesso interrogativo lui rispose “Diffidate del cibo dell’ospedale”.
E noi? Noi possiamo scegliere ogni giorno di cosa nutrirci sulla base di questi dati.
E per i più piccoli bisogna considerare che già dai 3 anni si gettano le basi per la salute da adulto, per il funzionamento del metabolismo e per lo sviluppo del sistema immunitario.
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Cosa sono i Parabeni? Quale effetto hanno sul nostro organismo? Lo sapevate che i Parabeni sono presenti anche negli alimenti?
Negli ultimi anni è stato forte l’effetto mediatico contro l’uso dei parabeni e sugli effetti negativi che questi hanno sul nostro corpo. Solitamente, però, abbiamo sempre trovato queste sostanze associate ai prodotti cosmetici o per la detersione del nostro corpo tanto che sono varie le aziende che hanno iniziato a produrre prodotti Paraben Free. Ma lo sapevate che queste sostanze sono presenti anche nei nostri alimenti?
Proviamo insieme a capire cosa sono, dove sono e come evitarli.
I Parabeni fanno parte della famiglia degli interferenti endocrini. Questi sono sostanze chimiche che, imitando gli ormoni naturali, modificano il sistema endocrino di uomini e animali. Il sistema endocrino è quello preposto al coordinamento dell’attività ormonale ed é fondamentale per regolare processi vitali come il tasso della glicemia, la pressione sanguigna, lo sviluppo embrionale e così via. Queste sostanze sono ormai purtroppo ovunque: nelle padelle antiaderenti, nei giocattoli dei bambini per renderli più morbidi, in prodotti per la cosmesi e la detersione del corpo come creme, shampoo, deodoranti, etc perché fungono da antifungini e conservanti. Sono proprio queste due funzioni che fanno si che tali sostanze così impattanti per il nostro organismo siano presenti anche nel cibo di cui ci nutriamo. I parabeni più presenti nei nostri alimenti sono:
Il metilparabene (E218 e il suo sale sodico E219) utilizzato per prodotti alimentari, shampoo, saponi e cosmetici;
Il Propilparabene (E216) utilizzati per prodotti alimentari, cosmesi e farmaci;
L’Etilparabene (E214) utilizzato nei prodotti alimentari.
Avendo la funzione di ritardare la decomposizione dei prodotti, tali sostanze sono largamente utilizzati nei prodotti a lunga conservazione come marmellate, carne in scatola, pesce, bibite e tanto altro. Tra i vari effetti negativi riscontrabili per il nostro organismo ritroviamo l’infertilità femminile e il tumore al seno.
Alcuni a questo punto si chiederanno come mai queste sostanze tossiche sono ancora utilizzate e non vietate. In realtà tali sostanze sono autorizzate imponendo alle aziende produttrici un limite massimo per prodotto. Il limite soglia é imposto dal livello di tossicità sopportabile per il nostro organismo ed è determinato attraverso esperimenti di laboratorio. La questione é che ció che accade fuori dal laboratorio é un pó più complesso: come gestire l’accumulo di sostanze? con quante sostanze tossiche entriamo in contatto per inalazione, ingestione, assorbimento della pelle? questo non é possibile determinarlo in maniera generale. Ognuno di noi ha abitudini quotidiane diverse e sostanze diverse con cui entra in contatto. Ed ecco che si fa presto a superare il limite soglia e quindi a sottoporre il nostro organismo a livelli di tossicità insostenibile.
Come evitarli? Adesso che li conoscete basta leggere le etichette e evitare tutti quei prodotti che li contengono!
Buona ricerca a tutti!
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Avete spesso sentito parlare dell’ Hummus di Ceci e volete saperne di più? Ecco tutti i segreti e i benefici di questo splendido piatto.
Questa è una crema a base di ceci molto tipica del mediterraneo. Ha un sapore molto speziato e si accompagna benissimo ad hamburger vegetali, polpette ma anche semplicemente come crema spalmabile su pane e crostini.
Questa crema molto versatile può rappresentare una giusta alternativa per chi cerca per se o per i propri ospiti qualcosa di sano e originale. Allo stesso tempo rappresenta un modo per inserire nel nostro copro tanti nutrienti importanti semplicemente mangiando. Le proprietà benefiche di questo piatto derivano dagli ingredienti che lo compongono tra i quali ritroviamo i semi di cumino, il limone, l’aglio i semi di girasole (in alternativa è possibile adoperare anche i semi di sesamo) e così via.
Partiamo dai Ceci. Questi legumi sono un’ottima fonte proteica e svolgono un ruolo molto importante di protezione del cuore, abbassano i livelli di colesterolo cattivo, apportano benefici alla circolazione del sangue e regolano le funzioni del nostro intestino.
Il Cumino, invece, ha grandi proprietà digestive ed è ricco di sostanze antiossidanti.
Anche il limone ha moltissime proprietà benefiche per il nostro organismo dato che combatte i radicali liberi, mantiene in salute i vasi sanguigni ma anche denti e gengive.
L’Aglio, invece, è un Antibatterico naturale, contribuisce alla riduzione della pressione e del colesterolo e, a dosi elevate, è stato dimostrato che questo alimento è capace di ridurre la tossicità causata dai metalli pesanti.
E adesso che abbiamo conosciuto meglio l’ Hummus di Ceci proviamo a prepararlo!
Ingredienti
- 200 gr di ceci
- 2 cucchiai di salsa tahin (noi abbiamo utilizzato quella di semi di girasole).
- 1 limone spremuto
- 5 cucchiai di olio
- 1 spicchio di aglio
- 1 cucchiaino di paprika
- 1 cucchiaino di cumino
- sale, prezzemolo e pepe nero q.b.
Preparazione
Mettere a bagno i ceci 12 ore prima della preparazione.
Lavare i ceci e cuocerli per 90 minuti in abbondante acqua salata. Terminata la cottura scolarli trattenendo l’acqua di cottura che potrebbe servire nella preparazione della crema.
Inserire nel mixer i ceci e far frullare con tutti gli altri ingredienti trattenendo qualche semi di cumino, del prezzemolo tritato e una spolverata di paprika da utilizzare nella presentazione del piatto. Se la crema dovesse risultare troppo densa aggiungere qualche mestolo di acqua di cottura dei ceci.
Quella dell’ Hummus di Ceci è una ricetta perfetta sia per gli intolleranti al glutine che per chi sceglie un’alimentazione priva di sistanze di origine animale.
Nel nostro sito per la preparazione di questa ricetta sono presenti i Ceci Azienda Faldo del Picchirillo e la crema tahina dell’azienda Torre Colombaia.
A presto e buon venerdì a tutti!
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Cibo e cancro: c’è una relazione?
Cercando nella libreria ho ritrovato un libro scritto da Anna Villarini e Giovanni Allegro con prefazione di Franco Berrino. É un libro del 2010 dal titolo “Prevenire i tumori mangiando con gusto” (Lettura consigliatissima! ). Ho risfogliato le sue pagine e mi é balzata nuovamente all’occhio una frase che recita: “Nel 2009 si stima che nel mondo dieci milioni di persone si ammalano di cancro. Di queste almeno il 30% avrebbe potuto evitarlo. Sarebbe bastato vivere in maniera diversa, cambiare il modo di mangiare, spegnere la sigaretta, riscoprire la bellezza di fare passeggiate, passare meno ore davanti alla televisione, lasciare andare lo stess e le ansie”. Ma ci pensate? il 30% sarebbe evitabile!
Proviamo ad esaminare il nesso tra cibo e cancro.
Se consideriamo che l’alimentazione rappresenta una delle principali vie di esposizione dell’organismo umano agli inquinanti ambientali comprendiamo ancora meglio il potere che abbiamo sulla nostra esistenza. Tanti alimenti di origine animale, come ad esempio i salumi e la carne in scatola, contengono nitriti e nitrati che metabolizzati diventano cancerogeni per il nostro organismo. I pesticidi utilizzati in agricoltura, invece, arrivano nelle nostre tavole attraverso il cibo contaminato ma anche attraverso l’acqua a sua volta proveniente da falde contaminate. Le acque costiere contaminate portano nei nostri piatti pesce contaminato. Infine, molti dei prodotti utilizzati per la conservazione o la cottura del cibo si compongono di plastiche tossiche. Questa tossicità si trasferisce al cibo in essi conservato. Come non vedere allora un nesso tra cibo e cancro? E quindi? Non c’é via di uscita? Spesso assistiamo a conversazioni che si concludono senza intravedere una soluzione. Noi crediamo invece che ognuno di noi abbia la possibilità di iniziare un percorso di vera prevenzione con l’obiettivo di vivere sano. E’ un percorso e non l’immediato stravolgimento della vita. Non si puó costruire la casa senza passare dall’incastro di ciasun mattone. Tutti i percorsi sono partiti da un primo passo. Ricordo un’intervista fatta ad un reduce di guerra sul fronte orientale: in Russia. Raccontava dei chilometri percorsi nella neve senza scarpe e dei compagni di sventura che crollavano stremati. Lui sosteneva che ció che l’ha salvato é stato osservare ogni singolo passo. Il suo obiettivo era il passo successivo. Solo così é riuscito a sopravvivere.
Proviamo allora ad elencare 8 passi che potrebbero aiutarci a mantenere o a recuperare la nostra salute.
- camminare almeno 30 minuti al giorno possibilmente in uno spazio verde facendo attenzione alla respirazione
- preferire cereali integrali e verdure fresche di stagione
- evitare gli zuccheri raffinati
- evitare cibi confezionati e industriali
- limitare il consumo di carne e insaccati
- limitare l’alcol
- mantenersi snelli
- Evitare il fumo
Se siamo ancora in salute significa che abbiamo ancora il tempo per realizzare quel cambiamento quotidiano che determinerà il nostro percorso e se invece siamo ammalati é adesso che abbiamo più bisogno di noi.
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Pranzo al sacco e voglia di Pic nic? Ecco un’idea!
Mangiare all’aperto è un’attività che concilia le esigenze di grandi e piccini. Ormai siamo in primavera e la voglia di essere all’aperto riguarda tutti. I bimbi corrono senza freni e sviluppano la capacità di socializzazione. Gli adulti si rilassano, rigenerano e ossigenano il proprio organismo beneficiando della positività delle piante per il corpo ma anche per lo spirito. E per il pranzo? Chi sceglie un’alimentazione attenta può voler cercare delle alternative al classico panino o tramezzino da pic nic. Noi per il nostro primo pic nic della stagione abbiamo scelto la ricetta di un’insalata fredda mediterranea a base di farro e grano saraceno. Com’è andata? Un successone e non ne è rimasto neppure un chicco!
Ecco la ricetta.
Ingredienti per 6 persone
- 250 gr di farro Bio (Per la versione gluten free sostituire il farro con una dose doppia di grano saraceno)
- 250 gr di grano saraceno Bio
- 100 gr di pomodori essiccati
- 280 gr Olive verdi
- 250 gr di capperi Bio
- 180 gr Champignon Bio sott’olio
- Sale, olio extravergine di oliva e origano q.b.
Preparazione
Sciacquare e lessare in acqua salata il Farro per 35 minuti.
Sciacquare e lessare in acqua salata il grano saraceno per 20 minuti
Ammollare in acqua i pomodori essiccati per 15 minuti
Tagliare in 4 i Funghi sott’olio.
Eliminare il nocciolo dalle olive e tagliere in 2.
Lavare i capperi e mescolarli alle olive, ai pomodori essiccati, ai funghi e condire con olio extravergine di oliva e origano.
Mescolare il tutto con il grano saraceno e il farro. Può essere servito anche freddo.
Ecco pronto il nostro pranzo al sacco e Buon divertimento!
Della ricetta sono presenti sul nostro sito: il piccolino Bio Champignon sott’olio, l’origano essiccato di Sicilia Bio, il Farro, le olive verdi schiacciate, l’olio extravergine d’oliva.
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Salsa alle noci… come prepararla e con cosa abbinarla?
Chi ha fatto la scelta di cambiare la propria alimentazione sa benissimo che la prima domanda che spesso ci si pone è: “E adesso cosa mangio? “ In realtà la difficoltà più grossa non è “solo” la “rinuncia” ma anche dover disimparare un modo di scegliere gli ingredienti e di cuocerli sostituendolo con uno tutto nuovo. Sembra banale ma se ci fate caso, quando ci rechiamo al supermercato bazzichiamo sempre le solite corsie. Ormai la lista della spesa e superflua (tranne che per una nuova ricetta o un menu particolare) e gli scaffali di nostro interesse li conosciamo a memoria. Tra gli alimenti che solitamente vengono eliminati troviamo il latte e derivati e con loro sparisce anche la panna da cucina. Effettivamente nella preparazione di alcune ricette è un ingrediente che permette di ottenere una cremosità e di smorzare alcuni sapori forti. Quando anche noi abbiamo scelto di cambiare il nostro modo di nutrirci – correva l’anno 2012 – ci siamo chiesti come poter ottenere la stessa cremosità per ricette vegetariane e salutari e come poter accompagnare ingredienti come ad esempio il radicchio stemperando un pò l’amaro che lo caratterizza. Una delle ricette che è scaturita da questo interrogativo propone un primo piatto che ci ha convinti particolarmente:
Fusilli Bio con Radicchio rosso e Salsa alle Noci.
Effettivamente la salsa alle noci ha rappresentato per noi una bella scoperta: rapida da preparare, particolare nel gusto, abbastanza sofisticata per interessare gli ospiti, capace di donare cremosità e contrasto di colore al piatto e soprattutto salutare!!!
Ingredienti per 4 perone:
- 400 gr di fusilli Bio
- 1 cespo di radicchio rosso
- 1 cipolla rossa
- 150 gr di gherigli di noci
- 150 Ml latte di riso
- Sale, pepe e olio extravergine di oliva q.b.
Preparazione
Pulire e lavare il radicchio. Tagliarlo a listarelle della larghezza di 1-2- cm. Tagliare a fette sottili la cipolla e riporla in una padella unitamente al radicchio, tenendo fuori qualche foglia per la decorazione. Aggiungere due mestoli di acqua. Salare, coprire e lasciar cuocere per 10 minuti.
Riporre sul fuoco una casseruola e attendere che l’acqua raggiunga la temperatura necessaria per bollire la pasta. Intanto partite con la preparazione della salsa alle noci inserindo in un mixer o frullatore il latte, il pepe, il sale, l’olio e le noci tenendone fuori 4 per decorare il piatto. Frullate il tutto. Se la crema ottenuta dovesse risultare poco fluida aggiungete ancora del latte o qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta. Bollire i fusilli e dopo 7 minuti di cottura scolarli trattenendo un po’ d’acqua di cottura per precauzione. Inserirli nella padella con il radicchio e la salsa di noci. Far saltare qualche minuto e servire caldo arricchendo il piatto con le noci, le foglie di radicchio, un filo d’olio extravergine di oliva e una spolverata di pepe.
Noi per la nostra ricetta abbiamo utilizzato i fusilli di semola di grano duro La terra e il cielo ottenuti impastando la semola di grano duro ad acqua di sorgente. Essendo una pasta trafilata al bronzo è dotata di caratteristiche qualitative superiori, una grande porosità e un’elevata ruvidezza che le consentono una capacità di assorbimento dei sughi ed una tenuta di cottura eccezionali.
Scopriteli nel nostro sito!
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