Super Detox: piccoli consigli quotidiani

Super Detox: come liberarsi da ciò che è tossico o nocivo.

Ero in libreria e mi è capitato sotto gli occhi questo libro. Non ho resistito alla tentazione di iniziare a leggerlo e così ho passato la mia serata di venerdì intenta in questa lettura. Chi scrive è un Chirurgo pediatrico, il Dott. Patrice Halami segretario generale dell’Associazione francese Asef che conta 2.500 medici impegnati nella prevenzione e nell’educazione in materia di salute ambientale. Tanti increduli del potere dell’alimentazione per la nostra salute giustificano l’incredulità col fatto che non ci sono studi scentifici che sostengono queste tesi e che i medici spesso sono assolutamente scettici sulle potenzialità che il cibo ha per la salute del nostro corpo. Fortunatamente iniziano ad esserci libri scritti da Medici che a causa della loro esperienza professionale non possono che sostenere queste tesi. Non possono non vedere. Il Dott. Halami inizia interrogandosi sul perchè prima degli anni duemila nelle scuole c’era un bambino asmatico per classe mentre oggi ne registriamo uno per fila. Lui scrive: “Non è sufficiente prescrivere un broncodilatatore ad un bambino asmatico ignorando le cause della sua malattia. Non si risolve granché, se i fattori di rischio permangono. Per me un medico non è tecnico della salute. La medicina è un’arte, e include anche la prevenzione … Al di là delle cure immediate la mia missione consiste anche nell’impedire la costruzione di un asilo nido nei pressi di un grosso snodo viario, o nel sensibilizzare sindaci a utilizzare prodotti bio nelle mense scolastiche.”

Super Detox è un libro attraverso il quale chi scrive cerca di fornire le indicazioni pratiche da seguire quotidianamente per poter ridurre l’esposizione alle sostanze tossiche che ormai caratterizza la nostra vita. Questo viene fatto analizzando le 24 ore della nostra giornata e le azioni che ripetutamente compiamo. Tutto senza ossessione, consapevole che ci sono cose dalle quali oggi è quasi impossibile prescindere.

Immaginate che nel 2012 il prof. Charles Sultan, endocrinologo pediatrico, ha condotto due anni di indagine in una regione del Brasile fortemente colpita dalle malformazioni genitali nei bambini piccoli e ha scoperto che il 92% dei bambini che presentavano una malformazione aveva subito un’esposizione a insetticidi durante la gestazione. L’80% delle madri e il 58% dei padri coinvolti avevano un’attività lavorativa che prevedeva l’utilizzo di pesticidi o di altri interferenti endocrini.

Una lettura assolutamente consigliata.

A presto!

 

Hummus di Ceci: tutti i segreti e i benefici

Avete spesso sentito parlare dell’ Hummus di Ceci e volete saperne di più? Ecco tutti i segreti e i benefici di questo splendido piatto.

Questa è una crema a base di ceci molto tipica del mediterraneo. Ha un sapore molto speziato e si accompagna benissimo ad hamburger vegetali, polpette ma anche semplicemente come crema spalmabile su pane e crostini.

Questa crema molto versatile può rappresentare una giusta alternativa per chi cerca per se o per i propri ospiti qualcosa di sano e originale. Allo stesso tempo rappresenta un modo per inserire nel nostro copro tanti nutrienti importanti semplicemente mangiando. Le proprietà benefiche di questo piatto derivano dagli ingredienti che lo compongono tra i quali ritroviamo i semi di cumino, il limone, l’aglio i semi di girasole (in alternativa è possibile adoperare anche i semi di sesamo) e così via.

Partiamo dai Ceci. Questi legumi sono un’ottima fonte proteica e svolgono un ruolo molto importante di protezione del cuore, abbassano i livelli di colesterolo cattivo, apportano benefici alla circolazione del sangue e regolano le funzioni del nostro intestino.

Il Cumino, invece, ha grandi proprietà digestive ed è ricco di sostanze antiossidanti.

Anche il limone ha moltissime proprietà benefiche per il nostro organismo dato che combatte i radicali liberi, mantiene in salute i vasi sanguigni ma anche denti e gengive.

L’Aglio, invece, è un Antibatterico naturale, contribuisce alla riduzione della pressione e del colesterolo e, a dosi elevate, è stato dimostrato che questo alimento è capace di ridurre la tossicità causata dai metalli pesanti.

E adesso che abbiamo conosciuto meglio l’ Hummus di Ceci proviamo a prepararlo!

Ingredienti

  • 200 gr di ceci
  • 2 cucchiai di salsa tahin (noi abbiamo utilizzato quella di semi di girasole).
  • 1 limone spremuto
  • 5 cucchiai di olio
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 cucchiaino di paprika
  • 1 cucchiaino di cumino
  • sale, prezzemolo e pepe nero q.b.

Preparazione

Mettere a bagno i ceci 12 ore prima della preparazione.

Lavare i ceci e cuocerli per 90 minuti in abbondante acqua salata. Terminata la cottura scolarli trattenendo l’acqua di cottura che potrebbe servire nella preparazione della crema.

Inserire nel mixer i ceci e far frullare con tutti gli altri ingredienti trattenendo qualche semi di cumino, del prezzemolo tritato e una spolverata di paprika da utilizzare nella presentazione del piatto.  Se la crema dovesse risultare troppo densa aggiungere qualche mestolo di acqua di cottura dei ceci.

Quella dell’ Hummus di Ceci è una ricetta perfetta sia per gli intolleranti al glutine che per chi sceglie un’alimentazione priva di sistanze di origine animale.

Nel nostro sito per la preparazione di questa ricetta sono presenti i Ceci Azienda Faldo del Picchirillo e la crema tahina dell’azienda Torre Colombaia.

A presto e buon venerdì a tutti!

Benefici dello Zafferano

Come massimizzare i benefici dello Zafferano e quali sono?

Lo Zafferano è una spezia utilizzata nella preparazione di moltissime ricette che vanno dal classico risotto allo zafferano a secondi piatti di carne o pesce e dolci profumati.

Tanti ancora oggi si chiedono a cosa sia dovuto il suo valore così elevato. Oltre alla preziosità della spezia in se, a comporre il suo valore contribuiscono anche le tecniche di lavorazione e di raccolta: tutte le fasi della coltivazione e lavorazione vengono ancora oggi realizzate interamente a mano. A tutto questo va inoltre aggiunto che per ottenere un chilogrammo di zafferano è necessario raccogliere 150.000 fiori.

Oltre, però, ad essere un prezioso ingrediente in cucina, interessanti risultano essere i benefici dello Zafferano per il nostro organismo. Sembra, infatti, che questa spezia agisca positivamente sul nostro umore ed è per questo che sono stati avviati studi clinici volti a determinare il possibile supporto che tale sostanza può fornire nel trattamento di stati depressivi lievi. Per la stessa ragione sembra che gli effetti positivi possano registrarsi anche sui sintomi premestruali legati soprattutto all’umore e alla tensione.

Lo Zafferano contiene numerossisimi elementi preziosi per il nostro corpo tra i quali ricordiamo:

Carotenoidi: una dieta con elevate assunzione di caroteni sembra possa offrire protezione contro lo sviluppo di alcuni tumori.

Vitamina B1 E B2: queste vitamine rivestono un ruolo essenziale per il normale funzionamento del sistema nervoso e del tono muscolare dell’area gastrointestinale. Hanno, tra le varie funzioni, quella di trasformare i carboidrati in glucosio impiegato per produrre energia per l’organismo. Le vitamine del gruppo B svolgono, inoltre, un ruolo importante nella protezione della cute, dei capelli e del cuoio capelluto.

Sembra, inoltre, che tra i benefici dello Zafferano sia possibile annoverare la capacità di impedire la degenerazione maculare e di proteggere la memoria. Su questo sembra che siano anche stati avviati degli studi per verificare la possibilità che questa spezia possa ridurre il rischio di patologie come l’Alzheimer.

Sono inoltre stati registrati benefici sull’apparato digerente ed è per questo spesso indicato come rimedio naturale per gastriti. Lo zafferano, infine, riduce la pressione sanguigna  e accelera il metabolismo.

Vi aspettavate tutto questo da Mr. Zafferano?

L’uso più diffuso è come ingrediente in varie ricette ma questa preziosa spezia può anche essere adoperata come infuso aggiungendo gli stimmi ad una tazza di acqua e portando il tutto ad ebollizione.

Nel nostro sito è possibile trovare lo Zafferano purissimo di Pozzolengo, coltivato tra il Lago di Garda e le colline Moreniche, territorio collinare con abbondanza di acqua. L’azienda agricola Al Muras coltiva zafferano biologico dal 2001 e dalle analisi periodicamente effettuate tale produzione risulta di primissima qualità. Questo va attribuito, oltre alle caratteristiche proprie del terreno e alle condizioni atmosferiche del territorio, anche al fatto che tutte le fasi della lavorazione di tale spezia sono realizzate manualmente.

Alla prossima!

Erbe aromatiche: benefici e utilizzo

Se parliamo di benefici derivanti dall’utilizzo delle erbe aromatiche la prima cosa a venirci in mente è il potere che l’uso di queste piante ha di ricongiungerci con le nostre origini. Da sempre si raccolgono erbe selvatiche e si tramandano le conoscenze sulle loro proprietà. Il loro utilizzo rievoca nella nostra mente ricordi e sentimenti, conoscenza e tradizione.

Oggi ci sembra che tutto sia sempre stato così: gli ospedali, i medici, i farmaci di sintesi e così via. E invece pensate che ciò che attualmente chiamiamo sistema sanitario nazionale ha avuto origine solo nel XX secolo. Fino a quel momento la gente doveva spesso trovare da sola dei rimedi per curare malattie e ferite e spesso si affidavano proprio alle erbe medicinali e alla medicina popolare.

Questo tipo di medicina ha radici in tempi immemorabili. Immaginate che le prime tracce dell’utilizzo delle erbe aromatiche risale a circa 60.000 anni fa.

Soffermandoci su tempi relativamente più recenti già nel 400 a. C. circa, il medico greco Ippocrate descrisse le proprietà di 230 piante medicinali.

Delle erbe aromatiche, dette anche officinali se utilizzate come rimedi curativi, si possono utilizzare varie parti della pianta (foglie, frutti, fiori, radici, cortecce ecc.). Particolare importanza rivestono tuttavia, nella maggior parte dei casi, le foglie.

Ma vediamo più nel dettaglio i benefici di alcune erbe aromatiche

L’Alloro

Vi ricordate le nostre nonne che inserivano 4-5 foglie essicate di alloro nella preparazione dei legumi? Questo non era un gesto inconsapevole ma trovava il suo fondamento nella capacità di queste foglie di favorire l’eliminazione dei gas intestinali e quindi di ridurre il gonfiore addominale derivante propri dalla fermentazione dei legumi nel nostro intestino. Per questa stessa ragione le foglie di alloro possono essere utilizzate anche come rimedio naturale per mal di stomaco e coliche.

Le foglie fresche d’alloro sono una fonte importante di vitamina C in grado di contrastare l’azione dei radicali liberi e stimolare l’azione del sistema immunitario.

Le foglie di alloro contengono vitamina A e sali minerali come ferro e potassio.

Come utilizzarle?

Aggiungendole alla preparazione dei pasti come legumi, ma anche per insaporire carne e pesce. Ricordarsi di rimuoverle prima di impiattare.

Altra modalità di utilizzo potrebbe essere quella dell’infuso. Per la preparazione far bollire le foglie per 5 minuti e lasciar riposare per 15 minuti.

La Salvia

E’ interessante scoprire che già nel nome questa pianta aromatica contiene qualcosa di prezioso. Pensate che il nome deriva dal latino salvus, salvo, salvare, guarire, in buona salute.

Come e quando utilizzarla?

In cucina per arricchire piatti forti come i tortelli di erbette parmigiani e le carni grasse.

Come infuso al mattino o alla sera per beneficiare delle  proprietà antinfiammatorie del cavo orale, antisettiche e antibatteriche.

Alla sera può essere anche adoperato come tisana per contrastare gli incubi ed i sudori notturni delle persone debilitate, contro la depressione, contro l’affaticamento mentale.

Il Rosmarino

Oggi tutti ricorrono a farmaci di sintesi per contrastare il colesterolo. Eppure, oltre ad una sana alimentazione e ad una quotidiana attività fisica che sicuramente ci aiuterebbero a tenere il colesterolo sottocontrollo, possiamo beneficiare anche delle proprietà del rosmarino. Questa diffusissima erba aromatica, infatti, tra le sue funzioni principali ha quella di abbassare il colesterolo. Sembra, inoltre, che da un recente studio dell’università dell’Illinois questa pianta sarebbe anche in grado di combattere il diabete di tipo 2 al pari dei farmaci di sintesi.

Anche in questo caso possiamo utilizzarne un rametto per la preparazione di infusi o per arricchire le nostre ricette.

Il Timo

Il timo, grazie alle sue proprietà disinfettanti, è indicato come rimedio naturale per le infezioni dell’apparato respiratorio come tosse, asma, mal di gola e bronchiti.

Il nome di questa erba aromatica deriva dal greco thymos (animo, principio vitale). Anche in questo l’assunzione è consigliabile in aggiunta alla preparazione delle nostre ricette, tramite un infuso, decotto o tintura madre.

 

Nel nostro sito potete trovare varie erbe aromatiche essiccate tutte Bio e tutte Italiane.

A presto!

Cibo e cancro: il 30% degli ammalati è evitabile

Cibo e cancro: c’è una relazione?

Cercando nella libreria ho ritrovato un libro scritto da Anna Villarini e Giovanni Allegro con prefazione di Franco Berrino. É un libro del 2010 dal titolo “Prevenire i tumori mangiando con gusto” (Lettura consigliatissima! ). Ho risfogliato le sue pagine e mi é balzata nuovamente all’occhio una frase che recita: “Nel 2009 si stima che nel mondo dieci milioni di persone si ammalano di cancro. Di queste almeno il 30% avrebbe potuto evitarlo. Sarebbe bastato vivere in maniera diversa, cambiare il modo di mangiare, spegnere la sigaretta, riscoprire la bellezza di fare passeggiate, passare meno ore davanti alla televisione, lasciare andare lo stess e le ansie”. Ma ci pensate? il 30% sarebbe evitabile!

Proviamo ad esaminare il nesso tra cibo e cancro.

Se consideriamo che l’alimentazione rappresenta una delle principali vie di esposizione dell’organismo umano agli inquinanti ambientali comprendiamo ancora meglio il potere che abbiamo sulla nostra esistenza. Tanti alimenti di origine animale, come ad esempio i salumi e la carne in scatola, contengono nitriti e nitrati che metabolizzati diventano cancerogeni per il nostro organismo. I pesticidi utilizzati in agricoltura, invece, arrivano nelle nostre tavole attraverso il cibo contaminato ma anche attraverso l’acqua a sua volta proveniente da falde contaminate. Le acque costiere contaminate portano nei nostri piatti pesce contaminato. Infine, molti dei prodotti utilizzati per la conservazione o la cottura del cibo si compongono di plastiche tossiche. Questa tossicità si trasferisce al cibo in essi conservato. Come non vedere allora un nesso tra cibo e cancro? E quindi? Non c’é via di uscita? Spesso assistiamo a conversazioni che si concludono senza intravedere una soluzione. Noi crediamo invece che ognuno di noi abbia la possibilità di iniziare un percorso di vera prevenzione con l’obiettivo di vivere sano. E’ un percorso e non l’immediato stravolgimento della vita. Non si puó costruire la casa senza passare dall’incastro di ciasun mattone. Tutti i percorsi sono partiti da un primo passo. Ricordo un’intervista fatta ad un reduce di guerra sul fronte orientale: in Russia. Raccontava dei chilometri percorsi nella neve senza scarpe e dei compagni di sventura che crollavano stremati. Lui sosteneva che ció che l’ha salvato é stato osservare ogni singolo passo. Il suo obiettivo era il passo successivo. Solo così é riuscito a sopravvivere.

Proviamo allora ad elencare 8 passi che potrebbero aiutarci a mantenere o a recuperare la nostra salute.

  • camminare almeno 30 minuti al giorno possibilmente in uno spazio verde facendo attenzione alla respirazione
  • preferire cereali integrali e verdure fresche di stagione
  • evitare gli zuccheri raffinati
  • evitare cibi confezionati e industriali
  • limitare il consumo di carne e insaccati
  • limitare l’alcol
  • mantenersi snelli
  • Evitare il fumo

Se siamo ancora in salute significa che abbiamo ancora il tempo per realizzare quel cambiamento quotidiano che determinerà il nostro percorso e se invece siamo ammalati é adesso che abbiamo più bisogno di noi.

 

Pranzo al sacco: Cosa preparare?

Pranzo al sacco e voglia di Pic nic? Ecco un’idea!

Mangiare all’aperto è un’attività che concilia le esigenze di grandi e piccini. Ormai siamo in primavera e la voglia di essere all’aperto riguarda tutti. I bimbi corrono senza freni e sviluppano la capacità di socializzazione. Gli adulti si rilassano, rigenerano e ossigenano il proprio organismo beneficiando della positività delle piante per il corpo ma anche per lo spirito. E per il pranzo? Chi sceglie un’alimentazione attenta può voler cercare delle alternative al classico panino o tramezzino da pic nic. Noi per il nostro primo pic nic della stagione abbiamo scelto la ricetta di un’insalata fredda mediterranea a base di farro e grano saraceno. Com’è andata? Un successone e non ne è rimasto neppure un chicco!

Ecco la ricetta.

Ingredienti per 6 persone

  • 250 gr di farro Bio (Per la versione gluten free sostituire il farro con una dose doppia di grano saraceno)
  • 250 gr di grano saraceno Bio
  • 100 gr di pomodori essiccati
  • 280 gr Olive verdi
  • 250 gr di capperi Bio
  • 180 gr Champignon Bio sott’olio
  • Sale, olio extravergine di oliva e origano q.b.

Preparazione

Sciacquare e lessare in acqua salata il Farro per 35 minuti.

Sciacquare e lessare in acqua salata il grano saraceno per 20 minuti

Ammollare in acqua i pomodori essiccati per 15 minuti

Tagliare in 4 i Funghi sott’olio.

Eliminare il nocciolo dalle olive e tagliere in 2.

Lavare i capperi e mescolarli alle olive, ai pomodori essiccati, ai funghi e condire con olio extravergine di oliva e origano.

Mescolare il tutto con il grano saraceno e il farro. Può essere servito anche freddo.

Ecco pronto il nostro pranzo al sacco e Buon divertimento!

Della ricetta sono presenti sul nostro sito: il piccolino Bio Champignon sott’olio, l’origano essiccato di Sicilia Bio, il Farro, le olive verdi schiacciate, l’olio extravergine d’oliva.

Cosa mangiare di sano per colazione?

Cosa mangiare di sano per Colazione? Questo è un altro dei primi interrogativi che si pone chi sceglie di cambiare alimentazione.

A differenza di altri Paesi, in Italia siamo abbastanza abituati a scegliere per la colazione qualcosa di dolce: croissan alla marmellata, alla crema, al cioccolato, muffin, pane burro e marmellata, torte, crostate, etc.

Per chi sceglie di eliminare gli zuccheri raffinati e/o i grassi, i carboidrati, il latte dalla propria alimentazione la colazione può diventare un momento difficile e questo può determinare la scelta di saltare il pasto. Noi crediamo nell’importanza della colazione e soprattutto nel fatto che Sano è Buono e se sperimentiamo anche goloso ! Per questo abbiamo cercato delle alternative che ci permettono di essere felici iniziando la giornata senza rinunce e prendendoci cura del nostro organismo.

Oggi vi proponiamo la Purea di mele con granella di mandorle.

Ingredienti per 4 porzioni

  • 4 mele Bio
  • 1 bicchiere di succo di mele bio
  • Cannella
  • 10 Chiodi di garofano
  • 150 gr di mandorle di Sicilia Bio

Prepartazione

Lavare le mele e riporle in una casseruola con 10 chiodi di garofano, due bastoncini di cannella e il succo di mele. Lasciar cuocere con coperchio per 30 minuti. Lasciare intiepidire e pulire le mele sottraendo la buccia e il torsolo. Inserire in una  ciotola le mele con parte del succo di cottura filtrato e frullare con minipimer o frullatore. Verificare la quantità di liquido da aggiungere in modo da ottenere una purea consistente.

Lasciar riposare sino a raffreddamento. Tritare le mandorle a coltello e riporle sulla purea al momento del consumo. Se si volesse una consistenza più gelatinosa si potrebbe aggiungere una dose di agar-agar.

E’ possibile conservare in frigo per 2 giorni.

Una prima risposta alla domanda “Cosa mangiare di sano per colazione” l’abbiamo trovata e inoltre … questa è anche una colazione GLUTEN FREE!

Di questa ricetta nel nostro sito sono presenti il succo di mela bio e le mandorle bio di Sicilia.

A presto!

Salsa alle Noci Fusilli Bio e Radicchio rosso

Salsa alle noci… come prepararla e con cosa abbinarla?

Chi ha fatto la scelta di cambiare la propria alimentazione sa benissimo che la prima domanda che spesso ci si pone è: “E adesso cosa mangio? “ In realtà la difficoltà più grossa non è “solo” la “rinuncia” ma anche dover disimparare un modo di scegliere gli ingredienti e di cuocerli sostituendolo con uno tutto nuovo. Sembra banale ma se ci fate caso, quando ci rechiamo al supermercato bazzichiamo sempre le solite corsie. Ormai la lista della spesa e superflua (tranne che per una nuova ricetta o un menu particolare) e gli scaffali di nostro interesse li conosciamo a memoria. Tra gli alimenti che solitamente vengono eliminati troviamo il latte e derivati e con loro sparisce anche la panna  da cucina. Effettivamente nella preparazione di alcune ricette è un ingrediente che permette di ottenere una cremosità e di smorzare alcuni sapori forti. Quando anche noi abbiamo scelto di cambiare il nostro modo di nutrirci – correva l’anno 2012 :-) – ci siamo chiesti come poter ottenere la stessa cremosità per ricette vegetariane e salutari e come poter accompagnare ingredienti come ad esempio il radicchio stemperando un pò l’amaro che lo caratterizza. Una delle ricette che è scaturita da questo interrogativo propone un primo piatto che ci ha convinti particolarmente:

Fusilli Bio con Radicchio rosso e Salsa alle Noci.

Effettivamente la salsa alle noci ha rappresentato per noi una bella scoperta: rapida da preparare, particolare nel gusto, abbastanza sofisticata per interessare gli ospiti, capace di donare cremosità e contrasto di colore al piatto e soprattutto salutare!!!

Ingredienti per 4 perone:

  • 400 gr di fusilli Bio
  • 1 cespo di radicchio rosso
  • 1 cipolla rossa
  • 150 gr di gherigli di noci
  • 150 Ml latte di riso
  • Sale, pepe e olio extravergine di oliva q.b.

Preparazione

Pulire e lavare il radicchio. Tagliarlo a listarelle della larghezza di 1-2- cm. Tagliare a fette sottili la cipolla e riporla in una padella unitamente al radicchio, tenendo fuori qualche foglia per la decorazione. Aggiungere due mestoli di acqua. Salare, coprire e lasciar cuocere per 10 minuti.

Riporre sul fuoco una casseruola e attendere che l’acqua raggiunga la temperatura necessaria per bollire la pasta. Intanto partite con la preparazione della salsa alle noci inserindo in un mixer o frullatore il latte, il pepe, il sale, l’olio e le noci tenendone fuori 4 per decorare il piatto. Frullate il tutto. Se la crema ottenuta dovesse risultare poco fluida aggiungete ancora del latte o qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta. Bollire i fusilli e dopo 7 minuti di cottura scolarli trattenendo un po’ d’acqua di cottura per precauzione. Inserirli nella padella con il radicchio e la salsa di noci. Far saltare qualche minuto e servire caldo arricchendo il piatto con le noci, le foglie di radicchio, un filo d’olio extravergine di oliva e una spolverata di pepe.

Noi per la nostra ricetta abbiamo utilizzato i fusilli di semola di grano duro La terra e il cielo ottenuti impastando la semola di grano duro ad acqua di sorgente. Essendo una pasta trafilata al bronzo è dotata di caratteristiche qualitative superiori, una grande porosità e un’elevata ruvidezza che le consentono una capacità di assorbimento dei sughi ed una tenuta di cottura eccezionali.

Scopriteli nel nostro sito!

Lievito madre? Ecco i segreti

Tutto ciò che bisogna sapere per produrre a casa un ottimo lievito madre

Se facessimo un dibattito sulla migliore ricetta da utilizzare per ottenere un buon lievito madre potremmo confrontarci per ore su Questo ingrediente che è realizzabile utilizzando in media 3 elementi. Alcuni partono dal processo di appassimento di una mela lasciata a temperatura ambiente per giorni che tende ad ammuffire. Altri aggiungono agli ingredienti base lo yogurt oppure il malto. Altri reputano essenziali ingredienti come lo zucchero. Noi abbiamo deciso di partire dai racconti della nostra mamma che da bambina aiutava la sua mamma (la nostra nonna) a panificare una volta a settimana. Nei suoi racconti ci sono sempre e soltanto 3 elementi: farina, acqua e una tazzina da caffè riposta in dispensa dove il lievito veniva lasciato fermentare in attesa della panificazione successiva. In assenza di questi 3 elementi interveniva la vicina a condividere metà della sua pasta madre e il processo ripartiva.

Quindi, i nostri ingredienti di partenza rimangono la farina e l’acqua.

Solitamente adoperiamo farina di manitoba Bio o, in alternativa, farina di tipo 2 Bio oppure quella di farro Bio.

Le quantità sono: 100 ml di acqua e 200 gr di farina.

Ciò che risulta essere molto utile per la produzione del lievito madre è una linea del tempo

Giorno 1

Versare l’acqua lentamente nella farina e impastare sino ad ottenere un impasto morbido. Riporre in un barattolo di vetro e coprire con un canovaccio umido.

Giorno 2

Aggiungere all’impasto realizzato 24 ore prima 50 ml di acqua e 100 gr di farina. Impastare e riporre in dispensa come il giorno precedente.

Giorno 3

Rinfrescare nuovamente l’impasto con 30 ml di acqua e 50 gr di farina. Riporre in dispensa come i giorni precedenti.

Giorno 4-5-6-7

Rinfrescare l’impasto come il giorno 3.

Giorno 8

Il lievito è pronto! Riporlo in frigorifero in un barattolo di vetro chiuso.

Occuparsi del rinfresco ogni 7 giorni utilizzando 50 ml di acqua e 100 gr di farina.

Per impastare rinfrescare il lievito il giorno prima di quello previsto per la produzione dell’impasto. Per le dosi adoperare 150 gr di lievito madre ogni 500 gr di farina. Sciogliere il lievito madre in una tazzina di acqua tiepida. Aggiungere la farina, il sale e impastare il tutto. Lasciar lievitare per almeno 12 ore. Prima di impastare ricordarsi di lasciare sempre un pezzo di lievito madre da poter rinfrescare e utilizzare negli impasti successivi. Conservare il lievito madre in dispensa in un barattolo in vetro chiuso in modo da evitare che secchi a cotatto con l’aria.

Teneteci aggiornati sui vostri esperimenti!

Come preparare una buona pizza?

Ormai prima di decidere dove mangiare la pizza tutti noi passiamo ore a scambiarci messaggi in cui cerchiamo di decidere tra chi ci propone almeno 48 ore di lievitazione, chi ci permette di scegliere tra innumerevoli farine – Farina integrale, farina 00, farina tipo 2, semola d grano duro, kamut – chi ci propone la massima digeribilità abolendo il classico Lievito di birra e proponendo il lievito madre. Ma come si fa a decidere? E se volessi fare la pizza in casa da dove parto?

Oggi vi proponiamo poche regole per poter ottenere in casa una pizza gustosa e che abbia alcuni accorgimenti.

Partiamo con la scelta della farina. Questo aspetto è importante perché il tipo di farina determina l’elasticità dell’impasto. Ciò che noi solitamente cerchiamo di fare quando ci cimentiamo ai fornelli è di cercare di ottenere il miglior risultato senza rinunciare alla salubrità degli ingredienti. Per questo dalla nostra dispensa abbiamo abolito la farina 00 in quanto troppo raffinata e industriale e ricchissima di zuccheri. Questo la rende alla lunga dannosa per il nostro organismo. Per questo solitamente scegliamo la farina tipo 2 conosciuta anche come farina “semi-integrale”. Questa  è una farina caratterizzata da granuli di grosse dimensioni e un maggiore quantitativo di componenti fibrose e germe del seme rispetto a quelle raffinate. E’ una farina che presenta ottime caratteristiche nutrizionali ed è più facile da lavorare rispetto alla farina integrale. Un buon compromesso per una panificazione naturale.

E il lievito?

Questa è un’altra scelta determinante per la buona riuscita della nostra pizza. Solitamente scegliamo il lievito madre perché richiede una lievitazione più lunga e questo determina impasti più digeribili (nel prossimo post proporremo delle indicazioni per produrre in casa il lievito madre).

La difficoltà legata all’uso del lievito madre è che bisogna periodicamente rinfrescare la pasta e questo non è sempre possibile. In alternativa è possibile utilizzare il lievito madre essiccato. In entrambi i casi il tempo di lievitazione per un risultato ottimale dovrà essere di 10 – 12 ore (basta impastare al mattino per poter ottenere alla sera un’ottima pizza).

A questo punto gli ingredienti principali sono stati scelti. Chiaramente il risultato ottimale si ottiene se la scelta della qualità delle materie prime viene rispettata anche per i condimenti. Solitamente nelle comuni pizzerie ciò che viene comunemente chiamata mozzarella in realtà è una pasta ottenuta da latte in polvere estero perché più economica e con una maggiore resa. E’ inutile elencarvi le possibili conseguenze per la salute derivanti da un consumo assiduo di questi prodotti. Come verificarlo? Basta lasciar raffreddare la pizza e se la mozzarella si trasforma in una placchetta rigida, quasi plastificata, sicuramente non sarà stata ottenuta da latte fresco. In alternativa alla mozzarella possiamo scegliere di utilizzare anche del pecorino tagliato a fettine sottili adoperando un pela patate.

Per i non amanti dei latticini o delle proteine animali in generale, una pizza così ottenuta avrà un impasto così buono che merita di essere mangiata anche semplicemente con dell’olio e rosmarino oppure con del pomodoro e delle verdure affettate (zucchine, melanzane, peperoni, funghi, rucola a crudo, etc).

Adesso non resta che provare!!! Ecco le dosi per 6 persone:

  • 500 gr di farina tipo 2 BIO (anche 250 farina tipo 2 e 250 farina di manitoba)
  • 150 gr di pasta madre (precedentemente rinfrescata)
  • 2 cucchiaini di sale
  • 200 ml di acqua tiepida

Facoltativo

  • 15 ml di olio extravergine d’oliva
  • 1 cucchiaino di zucchero

Sciogliere la pasta madre in acqua tiepida. Aggiungete lentamente la farina e eventualmente l’olio, lo zucchero e alla fine il sale.

Con l’impasto ottenuto comporre 6 palline e lasciar lievitare per 10 ore in luogo caldo coprendo l’impasto con un canovaccio umido o la comune carta forno per evitare che l’impasto si secchi. Fare attenzione a non far subire all’impasto sbalzi termici; le nostre nonne usavano coprire la teglia con una coperta di lana o inserivano il ciotolone  sotto le coperte del letto in modo che lievitasse bene. Non so se per ritualità, gratitudine o per convinzione ma noi continuiamo a farlo!

Buona pizza a tutti e fateci sapere del risultato!

pizza bianca 2

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